Max Mara rende omaggio a Sophie Taeuber-Arp, un’ artista la cui opera è stata trascurata per decenni e viene ora riscoperta.
Architetto, coreografa, ballerina, textile designer, pittrice e scultrice: una vera modernista che ha saputo dare, anche agli oggetti di uso quotidiano, un senso di magia e mistero. Wassily Kandinsky, Paul Klee, Giorgio de Chirico, Max Ernst e Guillaume Apollinaire: Sophie Taeuber-Arp li incontrava ogni sera al Cabaret Voltaire di Zurigo, il ricettacolo dell’avanguardia artistica dell’epoca. Le loro mostre, pubblicazioni e performance hanno dato vita a una nuova e sorprendente estetica: il Dadaismo. Le marionette e i costumi disegnati da Sophie Taeuber-Arp per la sua opera più famosa, “King Stag”, irradiano energia e spirito cinetico. Personaggi fiabeschi sospesi tra il mondo animale e quello dei robot, ai quali si ispirano le silhouette forti e sorprendenti di Max Mara. In tutte le sfumature di un arazzo di Sophie Taeuber-Arp, la collezione ritrova inaspettati contrasti di mini e maxi, micro e macro, skinny e oversize. I cuissard in maglia di lana con suola in gomma, sono allo stesso tempo stivali e leggings con imbottiture anatomiche, che ritroviamo anche nei maglioni in mohair. Sono abbinati a micro gonne in nylon trapuntato e donano al look un nuovo dinamismo. Le gonne sono mini o lunghe a campana, perfette con un maglione dolcevita aderente e una balaclava. Gli ampi pantaloni bianchi candidi sono in twill di lana o in techno-nylon.
Max Mara rende omaggio a Sophie Taeuber-Arp, un’ artista la cui opera è stata trascurata per decenni e viene ora riscoperta.
Architetto, coreografa, ballerina, textile designer, pittrice e scultrice: una vera modernista che ha saputo dare, anche agli oggetti di uso quotidiano, un senso di magia e mistero. Wassily Kandinsky, Paul Klee, Giorgio de Chirico, Max Ernst e Guillaume Apollinaire: Sophie Taeuber-Arp li incontrava ogni sera al Cabaret Voltaire di Zurigo, il ricettacolo dell’avanguardia artistica dell’epoca. Le loro mostre, pubblicazioni e performance hanno dato vita a una nuova e sorprendente estetica: il Dadaismo. Le marionette e i costumi disegnati da Sophie Taeuber-Arp per la sua opera più famosa, “King Stag”, irradiano energia e spirito cinetico. Personaggi fiabeschi sospesi tra il mondo animale e quello dei robot, ai quali si ispirano le silhouette forti e sorprendenti di Max Mara. In tutte le sfumature di un arazzo di Sophie Taeuber-Arp, la collezione ritrova inaspettati contrasti di mini e maxi, micro e macro, skinny e oversize. I cuissard in maglia di lana con suola in gomma, sono allo stesso tempo stivali e leggings con imbottiture anatomiche, che ritroviamo anche nei maglioni in mohair. Sono abbinati a microgonne in nylon trapuntato e donano al look un nuovo dinamismo. Le gonne sono mini o lunghe a campana, perfette con un maglione dolcevita aderente e una balaclava. Gli ampi pantaloni bianchi candidi sono in twill di lana o in techno-nylon.
Con le sue marionette Sophie Taeuber-Arp riusciva a trasformare oggetti di uso quotidiano in elementi poetici. Max Mara sceglie come proprio talismano una cerniera di oro pallido. Tasche zip e spacchi inaspettati, una doppia cerniera per chiudere giacche sartoriali e cappotti maschili, conferiscono alla collezione una dimensione dadaista.
Al centro della scena ci sono ovviamente i cappotti Max Mara. Perfetti nella forma, nella funzione e nelle finiture, pensati per una regina (o re) delle fiabe. Lunghi o corti, sottolineano nuove silhouette slouch e swagger. Immancabile, il Teddy Bear Coat; il suo tessuto diventa anche perfetto per una tunica, una gonna lunga e persino per un audace paio di shorts.
Nei paesaggi alpini che erano casa per Sophie Taeuber-Arp e ispirazione per la collezione, le temperature sono rigide. Max Mara propone così anche piumini oversize dall’effetto cocoon, che possono essere sovrapposti addirittura al Teddy Bear Coat e con un’imbottitura derivante dal processo di upcycling del tessuto dell iconico cappotto. Una serie di maglioni sono caratterizzati da sorprendenti motivi grafici astratti. Il tutto si traduce in una collezione che parla il linguaggio dell’eleganza moderna di Max Mara, con un cenno al vortice creativo del Cabaret Voltaire e l'aggiunta di un tocco di magia.
In concomitanza delle sfilate della New York Fashion week e poi la settimana della moda di Londra, Pantone svela i nuovi colori della stagione autunno inverno 2022 2023. Vediamo quali sono le ultime novità in termini cromatici per realizzare, in anteprima, il nostro prossimo guardaroba in vista del prossimo anno!
Tonalità di rosso e rosa, insieme ad azzurro chiaro e scuro muovono le redini delle nuove palette cromatiche di tendenza, a cui si aggiungono i colori neutri, 5 per ognuna delle settimane della moda.
In questo modo mettere a punto nuovi look trendy e glamour, mixando le nuance più decise e forti a quelle più basic, sarà un gioco da ragazzi.
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K-Way autunno inverno 2022 – K-Way si appropria degli spazi dal sapore industriale del Talent Garden di Milano con un segno identitario, grafico, distintivo. Il giallo, arancio e blu del tape colorano le sedute caratterizzando l’ambiente, che è bianco come un foglio da scrivere. In passerella sfila la collezione R&D: l’espressione esteticamente più avanzata del mondo K-Way, concentrato di design ad alto impatto, ricerca tessile e innovativa tecnicità dei capi. Anche al picco dello stile, infatti, K-Way non si sottrae all’idea di creare pezzi che dialogano attivamente con gli elementi, in città come en plein air.
I colori del tape, accentati di verde e di fucsia su un background di blu navy e nero, percorrono anche il runway show. La silhouette è audace e voluminosa, oppure smilza e scattante; le lunghezze sono abbreviate e compatte, oppure protettive ed estese. Capi archetipi e identificativi di K-Way come l’anorak o il piumino, e poi ancora il blouson, il pullover con la mezza zip, il montgomery, il cappotto loden e la cappa, sono trasfigurati dall’estremizzazione delle forme, dai giochi di sovrapposizioni che suggeriscono libertà d’uso, layering urbani, un approccio ludico al vestire.
Cortissimo o lunghissimo: non ci sono mezze misure, così come gli effetti cangianti e metallici, dal feeling avveniristico, coabitano con la tattilità organica dei feltri coperta, usati per mantelle e montgomery. L’aspetto volumetrico è ulteriormente accentuato dai rombi, micro e macro, che prendono la forma di trapuntature grafiche, intarsi, jacquard sulle maglie dal sapore vagamente anni Cinquanta.
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